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Trieste – Mongolia

23 agosto 2009

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Come d’abitudine si parte poco dopo l’alba, destinazione Ufa. La giornata scivola via tranquilla, raggiungendo anche oggi i mille chilometri percorsi. Avremmo potuto fare meglio se non fossimo rimasti bloccati a causa di un ponte con lavori in corso a Sym, Il senso unico alternato ha creato code chilometriche, di operai al lavoro sul ponte nemmeno l’ombra. Quando decideremo di trovare un posto adatto per il campo, ci fermerà la polizia contestandoci un sorpasso mai effettuato. Non avendo voglia di litigare, i poliziotti riusciranno ad estorcerci 20 Euro. Decidiamo di fermarci in un parcheggio per camionisti e ceneremo nel locale adiacente. A un certo punto della serata spunterà fuori un tipo a chiederci 100 rubli (circa 2,5 €) a macchina per il “parcheggio”. Questi taglieggiamenti sono all’ordine del giorno in Russia e rendono sgradevole il clima del viaggio attraverso questo Paese. Gli innumerevoli Moloch industriali di epoca comunista abbandonati alle periferie delle città, le ampie zone di foresta defoliata dalla pioggia acida, l’inquinamento, la sporcizia e i rifiuti abbandonati dappertutto, chiudono il desolante quadro di questa deprimente Russia, ancora troppo legata al vecchio modello sovietico e ansiosa di rincorrere, calpestando ogni regola, il modello capitalistico.

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