Si partirà da Trieste con calma. Il giorno dopo ci sarà la partenza ufficiale degli equipaggi italiani, da Milano. Pausa a Monaco, tanto il raduno ufficiale a Praga sarà il 21 luglio, dove incontreremo gli equipaggi provenienti da Londra e da Madrid.

Repubblica Ceca e Polonia, via in un salto. Tappa a L’viv, Ucraina. Altra tappa a Yahotyn, dopo Kiev. Ultima tappa Ucraina proprio sul confine con la Russia.

Saratov, ultima sosta prima dell’ingresso in Kazakistan. In questo Paese potremmo fermarci ad Uralsk, dopo solo 400 KM, tanto per rifiatare un po’, visto che inizieranno le piste e ci aspetteranno due stint di quasi 900 KM l’uno:  Irgiz e Shornak.

Ingresso in Uzbekistan e a Samarcanda riposeremo qualche giorno e faremo i turisti.

Ritemprati e riposati si riprenderà in direzione Kazakistan con prima tappa a Ciganak, quella successiva sarà Astana, la capitale kazaka. Di nuovo Russia. Fermeremo a Omsk e poi Bamaul. Tappe lunghe, ma le strade dovrebbero essere buone, almeno fino a Tsagaanuur, prima tappa mongola.  Solo piste fino ad Altai e Arvaikeer, le ultime soste prima di giungere a Ulaanbaatar.

Dopo quasi 13.000 Km, un po’ di riposo, turismo e feste con gli altri partecipanti. Poi si ritornerà, via Russia.

Ovviamente, non conoscendo le condizioni delle strade, è molto probabile che le tappe del percorso subiranno mutamenti. Alcune che sulla carta sembrano facili ci porteranno via molto più tempo, altre meno (si spera). Anche le attese alle frontiere saranno una incognita.

La tenuta meccanica dei mezzi e quella fisica degli equipaggi,  saranno  determinanti per il buon successo dell’avventura.

Il tempo sarà determinante solo per il rispetto delle date dei visti.

Previsione tappe e chilometri viaggio d’andata.