Al mattino ci prendiamo il lusso di fare una doccia vera, con tanto di acqua calda. Per questo ci metteremo in marcia più tardi del solito. Attraversiamo Kiev abbastanza agevolmente e ripercorriamo, in senso contrario, parte del percorso effettuato all’andata. Precisamente fino a Lviv, poi scenderemo verso Ciop, frontiera con l’Ungheria. Ci fermeremo a fare il campo a 150 chilometri dal confine. Non possiamo procedere a lungo dopo il tramonto, siamo senza luci e il tipo di lampadine usate dalle nostre Panda non siamo riusciti a trovarli da nessuna parte.
Ultima notte, salvo imprevisti, nelle nostre fide automobili. Domani, se alla frontiera non ci faranno perdere troppo tempo, arriveremo a Trieste. Mancano soltanto gli ultimi 1.000 chilometri.